Deriva dei continenti - Struttura della Terra

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Deriva dei continenti

La deriva dei continenti è una teoria geologica secondo la quale i continenti si muoverebbero l'uno rispetto all'altro. Fu introdotta, nella sua versione moderna, nel 1921 da Alfred Lothar Wegener, che fu il primo a presentare in una formulazione organica le prove del fenomeno e una spiegazione coerente delle sue cause. L'ipotesi che i continenti si siano spostati, e in particolare che si siano allontanati l'uno dall'altro, è piuttosto antica. Già nel 1590, il cartografo olandese Abraham Ortelius notava che il profilo delle coste dei continenti dimostrava chiaramente che essi si erano staccati l'uno dall'altro "per via di terremoti e inondazioni". L'idea di Ortelius fu ripresa da diversi autori nei secoli successivi e divenne ancora più attraente nel XIX secolo, quando lo studio dei fossili portò la prova del fatto che, per esempio, il Nordamerica e l'Europa e il Sudamerica, il Sudafrica, la Groenlandia e l'Australia avevano avuto in passato una flora e una fauna comuni. Sulla base di queste osservazioni, Eduard Suess giunse, nel primo Novecento, a ipotizzare l'origine dei continenti moderni dalla frammentazione di un antico supercontinente. Tutti questi autori, pur avendo intuito il fenomeno della deriva dei continenti in sé, avevano però difficoltà a fornire una spiegazione coerente delle cause. Wegener ebbe il merito di mettere insieme in modo minuzioso tutti gli elementi che potevano essere riconosciuti come prove indirette dell'antica origine comune dei continenti, e di formulare in merito una teoria dettagliata, completa di un tentativo di datazione. Le sue conclusioni furono comunicate per la prima volta in pubblico presso la Società Geologica di Francoforte, il 6 gennaio 1912, in un intervento intitolato La formazione dei continenti e degli oceani in base alla geofisica. La prima pubblicazione della sua teoria fu nel 1915, nel saggio La formazione dei continenti e degli oceani. Wegener sostenne che nel Paleozoico, e per buona parte del Triassico, le terre emerse formavano un unico supercontinente, che battezzò Pangea, contrapposto ad un unico superoceano, Panthalassa. Secondo Wegener, la frammentazione della Pangea era iniziata circa 200 milioni di anni fa. La prima spaccatura aveva contrapposto Laurasia (Europa, Asia e Nordamerica) e Gondwana (Sudamerica, Africa e Oceania). Ulteriori frammentazioni portarono la suddivisione dei due supercontinenti, che gradualmente si suddivisero fino alla conformazione attuale. Wegener fece notare che in Africa e in America meridionale erano stati rinvenuti fossili di animali e di piante delle stesse specie, vissuti nella stessa epoca, che non avrebbero in alcun modo potuto attraversare l'Oceano. Questo fatto diventò facilmente spiegabile ipotizzando che fossero stati uniti tra loro. Egli studiò inoltre le tracce lasciate dagli antichi ghiacciai sulle rocce e dimostrò che India, Australia, Africa meridionale e America meridionale erano state coperte contemporaneamente dai ghiacci, presumibilmente prima della loro separazione. Attingendo alle più recenti scoperte della geologia, Wegener spiegava questi fenomeni di "deriva" dei continenti descrivendo le terre emerse come enormi "zolle" che galleggiavano. Ciò che mancava all' attenta osservazione di Wegener era una spiegazione di quale fosse il "motore" in grado di spostare i continenti.



 
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