Tettonica a zolle - Struttura della Terra

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Tettonica a zolle

La teoria della tettonica a zolle ha parzialmente inglobato la precedente teoria della deriva dei continenti, enunciata inizialmente da  Wegener, e sviluppatasi, con accesi dibattiti e scontri nella comunità scientifica, durante la prima metà del XX secolo e gradualmente accettata a seguito della scoperta, durante gli anni sessanta, che vicino alle dorsali oceaniche si formava nuova crosta terrestre (fenomeno chiamato espansione dei fondali oceanici). Sulla base di ulteriori studi si è riconosciuto che la crosta terrestre, insieme alla parte più esterna del mantello superiore sottostante, forma la cosiddetta litosfera, un involucro caratterizzato da uno spessore che va da 0 a 40 km per la litosfera oceanica raggiungendo un massimo di 100 km per quella continentale (in corrispondenza di montagne). La litosfera è suddivisa in circa sette "zolle" (o "placche") principali di varia forma e dimensione, più numerose altre micro zolle; queste zolle si possono paragonare a zattere che "galleggiano" sullo strato immediatamente sottostante del mantello superiore, l'astenosfera. Per effetto combinato delle elevate temperature, delle pressioni e dei lunghi tempi di applicazione degli sforzi l'astenosfera, pur essendo allo stato solido, ha un comportamento plastico, ovvero si comporta come un fluido ad elevata viscosità.
Le zolle tettoniche si possono muovere sopra l'astenosfera e scontrarsi, scorrere l'una accanto all'altra o allontanarsi fra loro. Per tale motivo, nel corso della storia della terra, l'estensione e la forma di continenti ed oceani hanno subìto importanti trasformazioni.
Le placche più grandi sono:
  • antartica
  • sudamericana
  • africana
  • indo-australiana
  • pacifica
  • nordamericana
  • euroasiatica
 
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